mercoledì 30 aprile 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
DI ARGENTINO QUINTAVALLE /18.

 Adam Smith
RIFLESSIONI:
Possiamo discutere se Hillel abbia aggirato o no un comandamento della Torah, ma resta il fatto che senza il suo intervento pochissimi individui offrivano prestiti negli anni che precedevano il settimo anno.
La mancanza di liquidità e di credito generava delle crisi che avevano effetti devastanti sull'economia.
Hillel comprese che bisognava fare qualcosa per garantire il mercato del credito e un continuo flusso di prestiti alle attività.
I politici di oggi dovrebbero seguire l'esempio di Hillel e garantire che le piccole e medie imprese italiane abbiano facile accesso ai prestiti per finanziare le loro operazioni.
Purtroppo, questo non viene fatto, e la stretta creditizia ostacola la crescita economica delle piccole e medie imprese e quindi dell’occupazione.

C’è anche un problema morale.
Il termine rischio morale è usato dagli economisti per descrivere il fatto che quando un individuo, una società o un ente è "assicurato", non è incentivato ad agire con molta attenzione.
Ad esempio, un individuo con l'assicurazione contro gli oggetti di valore custoditi in casa, può essere meno vigile sulla sicurezza delle sue porte o di investire in un buon sistema di allarme.
 Come il premio Nobel professor Gary Becker ha scritto: «Se gli individui non sono ritenuti responsabili per le decisioni e le azioni che possono danneggiare se stessi o altri, hanno meno incentivi ad agire in modo responsabile, dal momento che sfuggiranno ad alcune o a tutte le cattive conseguenze delle loro azioni".
Questo sembra proprio riferirsi a ciò che sta accadendo oggi riguardo il fallimento delle banche che chiedono garanzie governative per evitare la bancarotta.
Questo tipo di "assicurazione" contro le cattive decisioni aziendali porterà ancora più cattivi investimenti e problemi in futuro.

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Una lettrice scrive:     

Ho letto uno slogan che dice;" La nuova malattia del secolo è l'indifferenza."
Anche ai tempi di Gesù si poteva usare lo stesso slogan.
I capi religiosi non si interessavano minimamente dei poveri e dei bisognosi.
A proposito dei capi religiosi viene detto che erano “amanti del denaro” e che ‘divoravano le case delle vedove’ e si preoccupavano più delle loro tradizioni che delle persone anziane e degli indigenti.
Gesù era consapevole di questa realtà e per questo motivo attaccava i Farisei rivelandone la loro "ipocrisia".
Il Signore era consapevole delle difficoltà che dovevano affrontare i poveri ed era sensibile ai loro bisogni.
Dopo essere vissuto in cielo, Gesù si spogliò della sua natura spirituale, nacque come essere umano e ‘divenne povero per amore nostro’. Vedendo le folle Gesù “ne ebbe pietà, perché erano mal ridotte e disperse come pecore senza pastore”. (Matteo 9:36) Nell' episodio della vedova bisognosa dimostra che Gesù fu colpito non tanto dai cospicui doni dei ricchi, che davano “del loro avanzo”, ma piuttosto dal misero contributo   della vedova.
Quello che fece toccò il cuore di Gesù, perché quella donna ‘nella sua indigenza aveva gettato tutti i suoi mezzi di sostentamento’.
Gesù, attraverso il suo esempio, insegnò ai suoi discepoli a fare altrettanto...

Nella Bibbia leggiamo che ad  un giovane ricco disse: “Vendi tutto ciò che hai e distribuiscilo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; e vieni, sii mio seguace”.
Il fatto che quest’uomo non fosse disposto a separarsi dai suoi beni dimostra che amava le ricchezze più di quanto amasse Dio e il prossimo. Esso non aveva quindi le qualità necessarie per essere un discepolo di Gesù.
Dopo la morte di Gesù, ben fecero i suoi seguaci continuando sull'esempio del loro Maestro.
Oggigiorno, i veri cristiani sanno molto bene che i seguaci di Gesù devono interessarsi dei poveri e dei bisognosi, specialmente se sono compagni di fede. (Galati 6:10)  Infatti, per questa ragione si interessano sinceramente di provvedere il necessario a chi ne è stato privato.
Adesso dopo tutta questa premessa la domanda è: " Ma noi mettiamo in pratica tutto ciò?
Oppure possiamo essere considerati dei malati d'indifferenza?"
L'opera dell'Evangelo verso chi è nel bisogno dovrebbe essere più che mai attiva.
Dio ha bisogno di veri sostenitori della Parola che predicano con l'aiuto vicendevole verso l'indigente, prima ancora che con le parole!

Luisa Lauretta.

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
Una lettrice scrive:
Rispondi

Un pensiero.... credo che per uscire da questa crisi occorre rivoluzionare il senso comune che la gente ha del Benessere.
Non è più necessario che alcuni siano ricchi ...... affinché producano ricchezza anche per gli altri ... il welfare se applicato produce ricchezza per tutti.
Non è detto che alcuni debbano guadagnare più soldi perché sono più meritevoli ..... più preparati ..... più intelligenti .... più di altri ..... davanti a Dio siamo tutti uguali .... ciò che ci diversifica è l'"ESSERE" ...... ma sappiamo che siamo tutti importanti perché è Dio stesso che ci ha creati.
Un’ entrata monetaria uguale per tutti che sia modulata  a secondo del numero dei componenti della famiglia.
Un vero stato Sociale verrà in aiuto alle più varie esigenze dell'individuo (conservare la salute, progredire negli studi fino a quelli universitari... facilitazioni per realizzare i propri hobbies).
Un lavoro per tutti si realizza aiutando gli artigiani a sopravvivere con importanti sgravi fiscali e politiche di apprendistato completamente a carico dello Stato.
Produrre ciò che il mercato necessita e seguendo le prioritarie necessità della gente.
Abbassare gli stipendi altissimi e garantire sussistenza minima agli ultimi sostiene l'economia ed i consumi.
In definitiva eliminare lo "spreco" , l'inutile, ma guardare solo all'essenziale. Vivere di poco ma donare al mondo tutto .... per garantire il futuro dei nostri figli , anche se io non ne ho , non significa che non debba pensare per coloro

CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

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ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
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RIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Una lettrice scrive:
     
Adesso basta puntare il dito contro i figli di Dio, non riesco a capire se questa e ' una provocazione o se realmente stai pensando che i figli di Dio devono risolvere i problemi di tutti.
Ma le famiglie che stanno aspettando risposte concrete dai figli di Dio stanno ubbidendo alla parola di Dio?
Io sono una figlia di Dio e ti assicuro che non vedo attorno a me tante famiglie che stanno cercando Dio.
Ma se non stanno cercando Dio  cosa si aspettano dai figli di Dio?
Dio  ci ha messo davanti a una scelta, o scegliere il bene o scegliere il male.
Certo è' che chi ha scelto il male non può aspettarsi le benedizioni da parte di Dio.
E noi come figli di Dio attraverso la sua parola che il Signore ha voluto farci arrivare sappiamo dove stiamo andando , il Signore ci ha avvisati affinché possiamo essere preparati.
Noi adesso stiamo aspettando la venuta del Signore perché i segni scritti nella parola ci sono.
Questi sono gli ultimi tempi che precedono la venuta del Signore.
Lungo tutti l'arco della storia Iddio non ha mai lasciato l'uomo senza rivelarsi.
Ma quando parli della parola di Dio alle persone si fa il vuoto attorno a te?
Noi siamo figli di Dio ma non siamo Dio.
Dio benedice chi ubbidisce alla Sua parola non chi si ricorda di Lui solo quando ha bisogno.
Ci sono preghiere che si fermano al soffitto ma ci sono preghiere che muovono la mano di Dio.
I figli di Dio quando portano la parola hanno già fatto una grande cosa perché chi conosce e riceve Dio ha già una grande benedizione in casa.
"Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; ne per il vostro corpo, di che vi vestirete.
Non è la vita più del nutrimento e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre.
Non valete voi molto più di loro?
E chi di voi, con la propria ansietà può' aggiungere un'ora sola alla durata della  sua vita?
E perché siete così ansiosi per il vestire?
Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, si vesti come uno di loro.
Ora se Dio veste in questa maniera l'erba dei campi che oggi è', e domani è' gettata nel forno, non farà molto di più' per voi, o gente di poca fede?
Non siate dunque in ansia, dicendo: "Che mangeremo?
Perché  sono i pagani che ricercano queste cose.
CERCATE  PRIMA IL REGNO DI DIO E LA SUA GIUSTIZIA,  e tutte queste cose vi saranno date in più.
Non siate dunque in ansia per il domani, perché il
domani si preoccuperà di se stesso.

Basta a ciascun il suo affanno." ( Matteo 6/25-34)

martedì 29 aprile 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
ECONOMIA MODERNA - ATTUALE. (GUERRE=EGOISMO)
DI ARGENTINO QUINTAVALLE /17.

 Adam Smith
RIFLESSIONI:
D’altro canto i ricchi incorrevano in una grave trasgressione non concedendo prestiti, ignorando, cioè, un comando della Torah.
Considerate le circostanze, Hillel individuò un sistema, il pruzbul, che avrebbe permesso al creditore di riscuotere anche dopo l’anno sabbatico senza per questo violare alcun comando della Torah.
In questo modo la sua intenzione fu quella di aiutare tutto il popolo ebraico: il ricco si sarebbe fatto carico della sua responsabilità di aiutare il prossimo, mentre il povero ne avrebbe tratto beneficio avendo comunque la possibilità di contrarre un prestito in ogni momento.
Il pruzbul è una misura legale che trasferisce un debito privato al bet din, il tribunale ebraico.
L’anno sabatico cancella solo i debiti contratti tra le persone, non i contratti in mano ai tribunali.
La corte può riscuotere il debito secondo i termini stabiliti, anche dopo l’anno sabbatico.
I tribunali ebraici avevano il potere di trasferire i beni a loro piacimento e, in questo caso specifico, poterono assumersi l’onere di ridistribuire i fondi venuti in possesso della corte, cioè i debiti riscattati, ai loro proprietari originari facendo di loro da agenti della corte addetti alla raccolta.
Poi il tribunale stesso trasferiva ai creditori il denaro.
In questo modo, Hillel ideò un sistema per evitare le conseguenze negative dell’anno sabatico.

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RIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Una lettrice scrive:  
   
Le prime comunità cristiane stavano insieme e condividevano ogni cosa.
Gli apostoli asserivano che non c'era comunità cristiana senza conoscenza e predicazione di Cristo.
Tutti si consideravano uguali e quindi si scambiavano ogni cosa.
Non bastava ritrovarsi la sola domenica per reputarsi cristiani ma dovevano essere una comunità-famiglia per l'intera settimana.
Il mio pensiero?
Il bene comune in quanto insieme delle condizioni della vita sociale che ci permettono a tutti, sia gruppi che singoli, di raggiungerla loro personale perfezione pienamente è, secondo me, fondamentale per vivere serenamente con se stessi e con gli altri.
La religione infatti dovrebbe aiutare l'uomo a rispondere alle domande fondamentali della sua vita e quindi serve per collaborare al bene comune.
Infine penso che il bene comune è necessario soprattutto per la solidarietà verso il prossimo.
Nel piano economico?

Maggiore sincerità, trasparenza, mettere a disposizione di chi non ha nulla la possibilità di vivere, no l'economia attuale non rispecchia il vangelo, assolutamente no.

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ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
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PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
VANGELO - ECONOMIA
Evangelicamente, l'economia deve essere riportata fra le scienze morali e sociali, deve essere proiettata verso  la buona amministrazione della cosa; si deve pensare ad una economia che sia la servizio del benessere di tutti. L'economia, secondo i principi biblici, non può essere concepita come scienza dell'accumulazione, ma deve ripristinare l'etica dello scambio senza mirare al massimo profitto. Bisogna privilegiare le attività produttive locali che devono essere, il più possibile, autogestite ed autocontrollate.L'economia della condivisione deve essere accompagnata da stili di vita improntati alla semplicità e alla parsimonia per mirare alla stabilità del benessere di tutti.

lunedì 28 aprile 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Una lettrice scrive:

Perché ci sono milioni di profughi e persone senza tetto, misere e affamate?
Dio non potrebbe cambiare tutto questo?
Certamente: " Ecco il braccio dell'Eterno non è troppo corto per salvare" La Parola di Dio ci dà la risposta: Le vostre iniquità hanno posto una barriera fra voi e il vostro Dio; sono i vostri peccati quelli che hanno fatto si ch'egli nasconda la sua faccia da voi, per non darvi più ascolto.
Il peccato allontana l'uomo da Dio.
Ecco perché l'umanità si trova bisognosa anche economicamente, ma soprattutto spiritualmente.
-------------------------
Pace a tutti,questo appello si rivolge a coloro che credono nelle promesse di Dio.
Ci sono molte famiglie che aspettano risposte concrete da noi figli di Dio.
Non pensiamo di amare solo le 4 mura o la nostra famiglia.

Il Signore dice di dare la propria vita per gli altri, se volete aiutare concretamente qualcuno contattatemi su facebook, e non raccontate le barzellette, che ho avuto una grande fregatura...benedizioni.

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Una lettrice scrive:

Io so in Chi ho creduto.
Le tempeste non mi fanno più paura
Mi affidai a Lui con tutto il mio cuore e, in quella sera, incontrai Gesù, che mi guarì.
Come il pastore che va in cerca della pecora smarrita, il Signore mi ha cercata per tutti questi anni ed io ho finalmente fatto ritorno a Lui.
Sono 2 anni che sono tornata a Dio che, proprio come un buon pastore, mi ha perdonata e purificata da tutti i miei peccati.
Grazie alle continue e costanti preghiere delle mie figlie e al loro incoraggiamento a rivolgermi a Gesù, Egli mi ha raccolta ed accolta fra le Sue braccia quando un bel giorno mi sono ritrovata ai Suoi piedi invocando il Suo perdono e arrendendomi completamente a Lui.
Ho pregato con tutto il mio cuore finché non ho sentito la Sua presenza dentro di me.
Ora la mia vita è cambiata, ho ritrovato la pace, la vera pace, quella che solo Lui ci può dare.
Ora sono davvero felice. Ho messo Gesù al primo posto nella mia vita e Lui ha riunito la mia famiglia. 
Dove c’erano odio e rancore ha messo amore e salvezza.
Ora la mia vita appartiene all’Eterno, la mia casa è fondata sulla roccia, su Cristo Gesù. Le tempeste non mi fanno più paura, perché Gesù è con me e rimarrà sempre con me.
Lui può fare lo stesso anche con te

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ECONOMIA MODERNA - ATTUALE. (GUERRE=EGOISMO)
DI ARGENTINO QUINTAVALLE /16.

Adam Smith
RIFLESSIONI: L’economia si basa su incentivi, e solo quando le persone e le imprese hanno i giusti incentivi per lavorare e produrre, l'economia può crescere e prosperare.
Anche la Bibbia e il Talmud riconoscono l'importanza degli incentivi economici all'interno di una economia di mercato concorrenziale.
Il Talmud precede di secoli le idee rivoluzionarie di Adam Smith sulla concorrenza di prezzo, cioè chi vende a un prezzo più alto sarà costretto ad uscire dal mercato o a ridurre il suo prezzo; la Bibbia, dal canto suo, enfatizza l'uso di pesi e misure oneste.
Nella Bibbia troviamo un importante esempio di economia.
Ha a che fare con l’anno sabatico, cioè con la cancellazione dei debiti.
Malgrado questo sia un comandamento della Torah, la realtà è che quando le circostanze economiche diventano difficili, non tutti sono in grado di vivere secondo questi ideali elevati: il ricco semplicemente rifiuta di prestare denaro al povero nell’imminenza dell’anno sabatico, mosso dal timore di non riaverlo indietro. 
Come conseguenza di ciò Hillel il Vecchio giunse alla conclusione che era necessaria un’azione drastica, ed istituì la pratica del pruzbul.

Hillel comprese che, nella pratica, dall’osservanza delle leggi che impongono la cancellazione di tutti i debiti, accadeva che i meno abbienti fossero privati completamente della possibilità di ricevere prestiti, così che si venivano a trovare, in quel periodo, in condizioni assai peggiori di quelle in cui sarebbero stati senza la protezione dell’anno sabatico.

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Una lettrice scrive:

Io so in Chi ho creduto.
Le tempeste non mi fanno più paura
Mi affidai a Lui con tutto il mio cuore e, in quella sera, incontrai Gesù, che mi guarì.
Il giorno seguente, appena sveglia, presi tutti i medicinali e li buttai via, sicura che Dio mi aveva davvero guarita!
Iniziai a fare la volontà di Dio, andavo in chiesa, smisi di fumare, ero riconoscente al Signore per ciò che Lui aveva fatto per me.
Anche i miei figli venivano con me; le bambine, con gioia, frequentavano la scuola domenicale e, nelle loro preghiere, ringraziavano il Signore perché mi aveva guarita.
Purtroppo mio marito non era contento e ci dava un po’ di problemi.
Non voleva che andassimo in chiesa, soprattutto la domenica.
Passarono 4 anni e in casa mia si scatenò una grande tempesta: mio marito mi lasciò per una donna che abitava nel mio stesso palazzo e che conoscevo molto bene.
Per me fu un vero e proprio shock.
Quando riuscii a parlare con mio marito, lui mi disse che mi aveva tradita perché ero cambiata e non gli piacevo più, dando la colpa a me.
Volli tentare di riconquistarlo facendo la “donna di mondo”: non pregavo più, me la prendevo con tutti, diventai peggio di quella che ero prima di aver conosciuto Dio.
Ma ero infelice e sempre nervosa.
Nonostante mio marito fosse tornato con me, la mia vita era piena di delusione e infelicità.
Sono passati così 25 lunghi anni di tribolazione, durante i quali, grazie a Dio, le mie figlie hanno continuato a frequentare la chiesa, a fare la volontà di Dio senza mai cessare di pregare per me.

Posso ora affermare che la canna della mia vita si era piegata, ma non si è spezzata perché Gesù mi ha protetta ed il Suo sguardo è stato su di me. 

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I LETTORI SCRIVONO:

Complimenti vivissimi, è un bel sito che cerca di coniugare la Fede con il lavoro e gli altri aspetti della vita.
Mi sono unito al sito e spero di fare tesoro dei Vostri consigli e delle Vostre esperienze. Grazie.
Romualdo Magno
------------------
Sono piero b. di vr noi come gruppo abbiamo ringiovanito e portato nuove forze comunità, in 3, 4 mesi simo riusciti a distribuire ai poveri il 18 di ogni mese un po' di pasta latte scatolette etc…, diciamo che siamo trascinati da una nostra amica che ha più spirito in corpo che in una bottiglia di alcool puro.
Lei ha pure aperto sempre nell'ambito comunitario e il 18 del mese in concomitanza del resto, lo scambio di vestiti, che si è tramutato in un vero mercato ,le donne prima vengono a prendersi il biglietto per i viveri e poi ingannano l'attesa nel mercatino, con noi operano anche disoccupati e gente di tutti i ceti pensionati, lavoratori, cristiani e non.
La domenica andiamo in chiesa, perchè c’è condivisione è se non c'è comunione con Cristo, non siamo sui primi banchi perchè li ci vanno i vecchi e bambini.
Ora tutto questo è nato con l'aiuto del Banco Alimentare che ci rifornisce, però a volte va in crisi allora dobbiamo fare delle collette fuori dai supermercati e devo dire che nonostante ci siano anche tra noi delle incomprensione (un pensionato che si è montato la testa ) riusciamo anche a distribuire verdura ,ma la cerchiamo noi.
Tutto sommato penso che sia un'esperienza dalla quale si possono trarre degli insegnamenti pratici.

Siamo contenti di poter aiutare tutte queste persone, ci avvicina di piu' a DIO nostro Padre e gustiamo il sapore della Comunione fraterna. Bottegal Pietro

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Una lettrice scrive:

Io so in Chi ho creduto.
Mi rivolsi al Signore con queste parole: \“Signore Gesù, voglio anch'io conoscerti e sperimentare, che Tu sei un Dio vivente che guarisci e che dai pace all'anima\“
Le tempeste non mi fanno più paura
In un certo periodo della mia vita stavo molto male, attraversavo una grave depressione che non mi permetteva neanche più di uscire di casa da sola.
Passavo la mia vita tra ospedali e medici vari.
Trascorrevo le mie giornate le nel letto, sotto l’effetto degli antidepressivi che mi prescrivevano i medici; mi sembrava di essere costantemente sotto l’effetto di droghe, mi sentivo sempre confusa ed abbattuta.
Avevo già 3 figli e mi rattristava il fatto di non essere in grado di prendermi cura di loro e vederli soffrire.
La mia prima figlia aveva solo 9 anni e cominciò a doversi prendere cura di me, di sua sorella e del fratello.
Presto, imparò anche a cucinare e a fare le faccende di casa, divenendo, in fretta, una grande piccola donna.
Una mia amica, che era andata a lavorare come domestica presso una famiglia evangelica e accettò Gesù nel suo cuore come personale Salvatore e io vidi la sua vita cambiare.
Questa cara amica venne a trovarmi e vide che stavo più male del solito. Iniziò, così, a parlarmi del Signore e mi disse che solo Lui poteva guarirmi, ma io non ci credevo nonostante vedessi il suo notevole cambiamento, la sua vita trasformata.
Avevo paura di avvicinarmi all’Evangelo, ma un giorno mi sentivo così male che iniziai a invocare Gesù.
Ero così disperata che mi rivolsi al Signore con queste parole: “Signore Gesù, voglio anch’io conoscerti e sperimentare, che Tu sei un Dio vivente che guarisci e che dai pace all’anima”.
Chiamai la mia amica e le chiesi di accompagnarmi in chiesa.
Finalmente mi ero resa conto di aver bisogno di Gesù.
Lei, con gioia, mi accompagnò in chiesa e, appena entrata, sentii che nella mia vita stava accadendo qualcosa di meraviglioso.
Mi ritrovai in lacrime, piangevo e sentivo un forte calore che mi avvolgeva, fu un’esperienza bellissima.
Alla fine della riunione, il pastore fece un appello dicendo che Gesù voleva guarire e salvare chi aveva fede in Lui.
La prima ad alzarsi ed andare avanti fui proprio io, mi inginocchiai ed iniziai a piangere gridando a Dio: “Signore, Aiutami!
Non ce la faccio più!” Subito, sentii nel mio cuore pace e gioia.
Mi affidai a Lui con tutto il mio cuore e, in quella sera, incontrai Gesù, che mi guarì.

Il giorno seguente, appena sveglia, presi tutti i medicinali e li buttai via, sicura che Dio mi aveva davvero guarita!