MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE
SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI NECESSARIE
PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Di Argentino Quintavalle/12
C’è anche una seconda decima di cui si parla in Deut.14:22-29.
Le procedure per questa decima variano all’interno di un ciclo di
sette anni.
Nel primo, secondo, quarto, quinto, e (probabilmente) sesto anno
del ciclo, un’ulteriore decima del prodotto doveva essere presa e portata a
Gerusalemme, essere offerta e consumata (dal proprietario) all’interno della
città santa.
Se una famiglia agricola viveva troppo lontano per portare tutti i
suoi prodotti a Gerusalemme, poteva riscattare la sua decima e portare il
denaro (aggiungendo un interesse del venti per cento) a Gerusalemme, con il
quale doveva comprare, secondo le parole usate dalla versione Diodati: «…tutto
quello che l’anima tua desidererà, buoi, pecore, vino, e cervogia»
(Deut.14:26).
In altre parole, questa decima non veniva data via, ma veniva
consumata dal proprietario come un’offerta al Signore.
La terza decima era la decima del terzo anno del ciclo di sette
anni (Deut.14:1-29; 26:1-19).
(Non c'era alcuna decima nel settimo anno poiché in quell’anno non
era consentito coltivare la terra).
Nel terzo anno questa decima doveva essere data ai Leviti, alle
vedove e agli orfani.
(In Deut.26:12, il terzo anno è chiamato «l’anno delle decime»).
Doveva essere utilizzata per i poveri e per gli svantaggiati.
Poi ci sono le offerte.
In un vecchio testo rabbinico che contiene
le opinioni dei saggi che hanno vissuto e insegnato in Israele prima e dopo
Yeshua, troviamo il seguente detto (Massime dei padri, 5:10):
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