martedì 15 aprile 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Di Argentino Quintavalle/12

C’è anche una seconda decima di cui si parla in Deut.14:22-29.
Le procedure per questa decima variano all’interno di un ciclo di sette anni.
Nel primo, secondo, quarto, quinto, e (probabilmente) sesto anno del ciclo, un’ulteriore decima del prodotto doveva essere presa e portata a Gerusalemme, essere offerta e consumata (dal proprietario) all’interno della città santa.
Se una famiglia agricola viveva troppo lontano per portare tutti i suoi prodotti a Gerusalemme, poteva riscattare la sua decima e portare il denaro (aggiungendo un interesse del venti per cento) a Gerusalemme, con il quale doveva comprare, secondo le parole usate dalla versione Diodati: «…tutto quello che l’anima tua desidererà, buoi, pecore, vino, e cervogia» (Deut.14:26). 
In altre parole, questa decima non veniva data via, ma veniva consumata dal proprietario come un’offerta al Signore.
La terza decima era la decima del terzo anno del ciclo di sette anni (Deut.14:1-29; 26:1-19).
(Non c'era alcuna decima nel settimo anno poiché in quell’anno non era consentito coltivare la terra).
Nel terzo anno questa decima doveva essere data ai Leviti, alle vedove e agli orfani.
(In Deut.26:12, il terzo anno è chiamato «l’anno delle decime»).
Doveva essere utilizzata per i poveri e per gli svantaggiati.

Poi ci sono le offerte. 
In un vecchio testo rabbinico che contiene le opinioni dei saggi che hanno vissuto e insegnato in Israele prima e dopo Yeshua, troviamo il seguente detto (Massime dei padri, 5:10):

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