MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE
SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI NECESSARIE
PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Nell’economia
della libertà il surplus, in relazione alla produzione e consumo locale, dei
beni saranno trasformati e scambiati con articoli non disponibili in loco o a
livello regionale, anche questa attività deve essere programmata con oculatezza.
Una simile organizzazione sarà in grado di garantire i
bisogni primari della popolazione, incoraggerà le industrie locali, creerà
lavoro per gli abitanti della zona, sia nella trasformazione che nella
distribuzione.
Si possono aiutare i coltivatori per aumenta la
produzione fino al livello ottimale, ma questo richiede che vengano assegnati ai coltivatori, diversi servizi nel contesto dell’azienda.
Le terre devono essere dotate di sistemi di irrigazione e
poter essere fertilizzate in modo naturale per avere dei prodotti sani e non
manipolati.
Occorre aiutare le famiglie a produrre compost con gli
scarti alimentari e agricoli nelle zone interessate dalla coltivazione,
realizzare progetti per la sistemazione del suolo e dotare le terre di un
sistema adeguato di irrigazione per una produzione ottimale.
Il tutto deve rientrare nell’auto finanziamento locale
come unità autonoma di gestione.
Questa autogestione zonale sarà efficace nella misura in
cui i furbetti di turno verranno messi da parte, questi se vogliono mangiare
devono lavorare come gli altri.
Solo allora si può pensare ad una economia di condivisone
nel rispetto dei principi biblici.
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