MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE
SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI NECESSARIE
PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Nell’economia non di mercato
gli scambi monetari sono limitati e l’economia
locale viene sottratta, per quanto è possibile, dallo sfruttamento del più
forte sul più debole.
Si potrebbe pensare all’autogestione dei servizi e dei beni pubblici da parte della popolazione locale,
strade, opere idriche, ecc….
La scelta di una
cooperazione fra le popolazioni locali svilupperà le necessarie capacità a
gestire responsabilità più ampie di distretto, provincie e fino al governo nazionale
e alle più alte sfere internazionali.
E’ importante fondare lo
sviluppo tenendo presente la specificità del territorio con le sue necessità e
le relative risorse naturali, umane con formazione culturale locale.
Se il sistema politico non
si fonda su persone formate per dare respiro all’economia locale lo sviluppo
generale non ci sarà perché la politica nazionale, spesso, non lavora
nell’interesse delle masse popolari.
Quindi è importante partire
dalle realtà locali e proiettare il tutto a livello nazionale, se si pensa di
partire dal nazionale e non dal locale ci saranno sempre più poveri e la
ricchezza sarà concentrata in un numero ristretto di persone, la sperequazione
aumenterà sempre di più, l’equità ed il concetto di fraternità e dell’amore per
il prossimo verrà meno, i principi biblici non potranno avere pratica
applicazione nel campo economico.
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