giovedì 24 aprile 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA

Nell’economia non di mercato gli scambi monetari sono limitati e  l’economia locale viene sottratta, per quanto è possibile, dallo sfruttamento del più forte sul più debole.
Si potrebbe pensare all’autogestione dei servizi e dei beni pubblici da parte della popolazione locale, strade, opere idriche, ecc….
La scelta di una cooperazione fra le popolazioni locali svilupperà le necessarie capacità a gestire responsabilità più ampie di distretto, provincie e fino al governo nazionale e alle più alte sfere internazionali.
E’ importante fondare lo sviluppo tenendo presente la specificità del territorio con le sue necessità e le relative risorse naturali, umane con formazione culturale locale.
Se il sistema politico non si fonda su persone formate per dare respiro all’economia locale lo sviluppo generale non ci sarà perché la politica nazionale, spesso, non lavora nell’interesse delle masse popolari.

Quindi è importante partire dalle realtà locali e proiettare il tutto a livello nazionale, se si pensa di partire dal nazionale e non dal locale ci saranno sempre più poveri e la ricchezza sarà concentrata in un numero ristretto di persone, la sperequazione aumenterà sempre di più, l’equità ed il concetto di fraternità e dell’amore per il prossimo verrà meno, i principi biblici non potranno avere pratica applicazione nel campo economico.

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