MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE
SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI NECESSARIE
PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Di Argentino Quintavalle/5.
Nei primi decenni del XX secolo l’incapacità della teoria
neoclassica di spiegare in maniera coerente e accettabile il fenomeno della
disoccupazione di massa, determina l’esigenza di elaborare una nuova teoria
economica.
Arriva Keynes, un economista inglese allievo di Marshall, e dice:
Questa è tutta teoria, buona solo a parole, ma nella realtà se tutti
risparmiano si abbassano i consumi; se si abbassano i consumi si ammazza la
produzione, e questo fa crollare i profitti, gli stipendi e l’occupazione, e
questo a sua volta fa ovviamente crollare persino i risparmi.
Ovvio, dice Keynes, come si fa risparmiare se l’economia va in
depressione proprio a causa della mania di risparmiare?
E come si fa a risparmiare se uno deve pescare proprio dai
risparmi perché l’economia è in depressione?
È un paradosso, dice Keynes.
Poi aggiunse: è ovvio che per poter risparmiare qualcuno ti
deve prima aver dato i soldi da risparmiare, quindi devi aver
avuto un profitto o un reddito, ma se prima ci deve essere stato un profitto o
un reddito significa con certezza che prima c’è
stato qualcuno che ha investito/speso. Quindi è altrettanto ovvio che è l’investimento/spesa che deve
venire prima del risparmio, e non il contrario, come sostengono
i Neoclassici.
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