sabato 5 aprile 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Gli stadi dello sviluppo umano: gruppi o nazioni.

Come un individuo può passare da un tipo di economia a un’altra, così un gruppo di persone o anche la razza umana nel suo insieme possono passare da un tipo di economia a un’altra per realizzare un modello di sviluppo più consone alle proprie esigenze.
E’  possibile determinare quale stadio di sviluppo umano sia stato raggiunto da un certo gruppo o da una nazione osservando le caratteristiche della sua vita collettiva e dei suoi rapporti con altri gruppi o nazioni per ipotizzare i vari possibili scenari futuri economici e non.
Si possono individuare tre stadi di sviluppo di civiltà: quello primitivo, quello moderno e quello spirituale o avanzato; questa semplificazione è necessaria per capire da dove veniamo, dove pensiamo di proiettare il futuro economico per le generazioni avvenire.
L’economia parassitaria e l’economia predatoria appartengono al primo stadio (quello primitivo), l’economia dell’impresa e l’economia gregaria possiamo inserirle nel secondo stadio, mentre all’ultimo stadio viene individuata l’economia di servizio che si ispira a principi spirituali avanzati, ma altro non sono che i principi biblici per i cristiani.
Nel primo stadio abbiamo una economia transitoria e violenta.
Nel secondo stadio vi sono ampi elementi di violenza, anche se con un desiderio crescente di stabilità e nonviolenza, ma con forte spinta egoistica.
L’ultimo stadio (l’economia di servizio) si ha la volontà di perseguire la strada della pace, la stabilità e la nonviolenza.
A quest’ultimo stadio dovrebbe mirare il mondo cristiano in rispetto degli insegnamenti di Gesù.

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