MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA
– TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE
SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI NECESSARIE
PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Gli stadi dello sviluppo umano: gruppi o nazioni.
Come un individuo può
passare da un tipo di economia a un’altra, così un gruppo di persone o anche la
razza umana nel suo insieme possono passare da un tipo di economia a un’altra
per realizzare un modello di sviluppo più consone alle proprie esigenze.
E’ possibile determinare quale stadio di
sviluppo umano sia stato raggiunto da un certo gruppo o da una nazione
osservando le caratteristiche della sua vita collettiva e dei suoi rapporti con
altri gruppi o nazioni per ipotizzare i vari possibili scenari futuri economici
e non.
Si possono individuare tre
stadi di sviluppo di civiltà: quello primitivo, quello moderno e quello
spirituale o avanzato; questa semplificazione è necessaria per capire da dove
veniamo, dove pensiamo di proiettare il futuro economico per le generazioni avvenire.
L’economia parassitaria e l’economia
predatoria appartengono al primo stadio (quello primitivo), l’economia dell’impresa
e l’economia gregaria possiamo inserirle nel secondo stadio, mentre all’ultimo
stadio viene individuata l’economia di servizio che si ispira a principi
spirituali avanzati, ma altro non sono che i principi biblici per i cristiani.
Nel primo stadio abbiamo una
economia transitoria e violenta.
Nel secondo stadio vi sono
ampi elementi di violenza, anche se con un desiderio crescente di stabilità e
nonviolenza, ma con forte spinta egoistica.
L’ultimo stadio (l’economia
di servizio) si ha la volontà di perseguire la strada della pace, la stabilità
e la nonviolenza.
A quest’ultimo stadio
dovrebbe mirare il mondo cristiano in rispetto degli insegnamenti di Gesù.
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