giovedì 17 aprile 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Una lettrice scrive:
Leggendo l'Evangelo e guardando la realtà dei nostri tempi  moderni, esso diventa "scomodo".
Scomodo sotto tanti aspetti ma soprattutto per quanto riguarda l'aspetto socio-umanitario che ne esce fuori.
Questo Evangelo innanzitutto ci invita a vedere, a guardare, a non chiudere gli occhi.
E' molto facile chiudere gli occhi, molto più facile di quanto si possa dire a parole.
Chiudere gli occhi è facilissimo: basta stare sulle proprie posizioni, al caldo della propria casa... ma anche stanotte ci sarà chi dormirà al freddo, su una panchina o in qualche tunnel della stazione centrale.
“Per scelta” diranno alcuni; può darsi!
“Per colpa” diranno altri; può darsi!
“Per condanna”; forse.
Ma questo Evangelo è molto scaltro con noi, non spiega le motivazioni, non fa delle  distinzioni, per questo è scandaloso e ci fa male.
Però dobbiamo avere il coraggio di prenderlo sul serio questo queste parole .
Incoraggiamoci a vicenda a compiere il bene, a fare del bene, unendo sentimenti d'amore e di gioia.
Noi che crediamo nella potenza dell'Evangelo e crediamo che siamo la luce del mondo e il sale della terra, portiamo a compimento quello a cui siamo stati chiamati.
Io mi sento trafitta da questo Evangelo, ma non voglio arrendermi.
Io chiedo, questo oggi, al Signore luce per essere luce, sapore per essere sapore.
Chiedo al Signore conforto per essere conforto.
Chiedo a Dio la carità, che è una relazione, un cambiamento della relazione.
Da indifferente a interessata, da superficiale a profonda, da burocratica ad amichevole, da affrettata a paziente…
La carità “partecipa” dell’altro, della sua fragilità, dei suoi problemi.
La carità cambia il nemico in amico, lo straniero in concittadino, il diverso in uguale...Chiedo a Dio di condividere...già condividere il mio bene con gli altri, donare a chi ha bisogno.
La condivisione, termine che oggi si usa poco perché la nostra società e diventata efficientista.
Il Figlio di Dio, esempio vero di carità, venendo nel mondo non ha “risolto” molti dei problemi incontrati, ma ha condiviso.
Potremo anche risolvere alcune grandi emergenze del mondo, ma questo non può realizzarsi pienamente senza la condivisione.
Non si tratta di garantire degli interventi sociali, ma riconoscere la condizione del povero come qualcosa che ci riguarda, qualcosa che ha un significato e che ci tocca da vicino.
Le persone sono accostate a partire anche dai loro bisogni, ma  in quanto fratelli, figli di Dio.
Cercare una comunione di vita tra “emarginati e non”, tra sani e malati, tra giovani e vecchi, tra uomini e donne, permette di anticipare la “terra nuova” dove sarà asciugata ogni lacrima.
Lasciamoci guidare dalla Parola di Dio, e cerchiamo di metterla in pratica.
"In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”

Luisa Lauretta

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