martedì 15 aprile 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Di Argentino Quintavalle/16

L'esortazione di Yeshua a farsi dei tesori in cielo, sfida i ricchi a considerare la loro ricchezza in prospettiva.
Sfida anche il lavoratore dal salario ordinario, che è caduto nella trappola dell’inseguimento delle ricchezze, a riordinare le sue priorità.
È una sfida anche per il povero, che ha i suoi tesori in cielo: deve essere contento, perché Dio ha valutato la sua vita come un saggio investimento.
I rabbini hanno trasmesso ai loro ascoltatori la nota favola della volpe affamata, che è riuscita ad entrare, attraverso un buco, in una vigna.
Dopo aver mangiato sontuosamente, la volpe ha cercato di uscire dallo stesso posto da dove era entrata, ma non poté farlo fino a quando non divenne nuovamente magra dalla fame.
Rabbi Meir ha sottolineato la stessa cosa ma in maniera più autentica: «Quando una persona entra nel mondo, entrambe le mani sono chiuse a pugno, come per dire, "tutto il mondo mi appartiene".
Ma quando se ne va dal mondo, le mani rimangono aperte, come a dire, "non ho ereditato niente dal mondo"».

Alla luce del fatto che una persona entra e se ne va dal mondo, priva di qualunque guadagno materiale e che durante il suo soggiorno su questa terra egli adempie solo il ruolo di amministratore e che non è proprietario delle sue ricchezze, la saggezza gli consiglia di gestire le ricchezze in un modo che faccia piacere a Dio.

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