MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE
SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI NECESSARIE
PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Una lettrice scrive:
Ho letto uno slogan che
dice;" La nuova malattia del secolo è l'indifferenza."
Anche ai tempi di Gesù si
poteva usare lo stesso slogan.
I capi religiosi non si
interessavano minimamente dei poveri e dei bisognosi.
A proposito dei capi
religiosi viene detto che erano “amanti del denaro” e che ‘divoravano le case
delle vedove’ e si preoccupavano più delle loro tradizioni che delle persone
anziane e degli indigenti.
Gesù era consapevole di
questa realtà e per questo motivo attaccava i Farisei rivelandone la loro
"ipocrisia".
Il Signore era consapevole
delle difficoltà che dovevano affrontare i poveri ed era sensibile ai loro
bisogni.
Dopo essere vissuto in
cielo, Gesù si spogliò della sua natura spirituale, nacque come essere umano e
‘divenne povero per amore nostro’. Vedendo le folle Gesù “ne ebbe pietà, perché
erano mal ridotte e disperse come pecore senza pastore”. (Matteo 9:36) Nell'
episodio della vedova bisognosa dimostra che Gesù fu colpito non tanto dai
cospicui doni dei ricchi, che davano “del loro avanzo”, ma piuttosto dal misero
contributo della vedova.
Quello che fece toccò il
cuore di Gesù, perché quella donna ‘nella sua indigenza aveva gettato tutti i
suoi mezzi di sostentamento’.
Gesù, attraverso il suo
esempio, insegnò ai suoi discepoli a fare altrettanto...
Nella Bibbia leggiamo che
ad un giovane ricco disse: “Vendi tutto
ciò che hai e distribuiscilo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; e vieni,
sii mio seguace”.
Il fatto che quest’uomo non
fosse disposto a separarsi dai suoi beni dimostra che amava le ricchezze più di
quanto amasse Dio e il prossimo. Esso non aveva quindi le qualità necessarie
per essere un discepolo di Gesù.
Dopo la morte di Gesù, ben
fecero i suoi seguaci continuando sull'esempio del loro Maestro.
Oggigiorno, i veri cristiani
sanno molto bene che i seguaci di Gesù devono interessarsi dei poveri e dei
bisognosi, specialmente se sono compagni di fede. (Galati 6:10) Infatti, per questa ragione si interessano
sinceramente di provvedere il necessario a chi ne è stato privato.
Adesso dopo tutta questa
premessa la domanda è: " Ma noi mettiamo in pratica tutto ciò?
Oppure possiamo essere
considerati dei malati d'indifferenza?"
L'opera dell'Evangelo verso
chi è nel bisogno dovrebbe essere più che mai attiva.
Dio ha bisogno di veri
sostenitori della Parola che predicano con l'aiuto vicendevole verso
l'indigente, prima ancora che con le parole!
Luisa Lauretta.
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