sabato 5 luglio 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Una lettrice scrive:

La Comunità non può smentire il Vangelo sottomettendo Cristo alle preferenze personali dei singoli credenti, ma è tenuta alla fedeltà alla rivelazione biblica, nei quali trovano spiegazione determinati insegnamenti e disposizioni.
 Occorrerebbe considerare attentamente "l'essere parte di Cristo", poiché nonostante le apparenze le due espressioni non sempre si equivalgono.
Si può appartenere alla Comunità senza coltivare però alcun legame di spiritualità; si può frequentare un gruppo religioso anche attivamente e con grande zelo operativo semplicemente per esternare il proprio estro e la propria grinta esibizionistica senza alcun interesse verso Gesù Cristo.
Così pure (come spesso avviene nelle nostre comunità) si può essere disposti a seguire lunghe prediche e di prescrizioni burocratiche pur di realizzare la consuetudine di una celebrazione in pompa magna, senza provare alcun trasporto verso Cristo.
Poiché Comunità è la comunione dei credenti vincolati fra di loro e con il loro Capo Gesù Cristo, poiché essa è il Corpo di cui Cristo è capo e noi siamo sue membra, la condizione per cui ci sentiamo realmente Chiesa è quella di sentirci vincolati innanzitutto a Cristo Capo, vivendo incondizionatamente la nostra appartenenza a Lui che ci comunica il suo volere nella persona dei pastori e dei ministri. 
Occorre pertanto che ciascuno consideri non il ruolo o la posizione di vantaggio o di comodo da occupare nella Chiesa, non la posizione più gradevole o privilegiata, ma quella del servizio che Cristo richiede a ciascuno nella Chiesa.

E in primo luogo la posizione di appartenenza a Cristo nella Chiesa.

Nessun commento:

Posta un commento