lunedì 14 luglio 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSOECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICAPROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISARIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISAArgentino Quintavalle/35.


Continuiamo con Keynes, anche se non è facile semplificare l’opera di questo grande economista.
Keynes si pone un problema, cioè: cosa fa girare bene l’economia?
Un’economia gira bene se c’è domanda, osserva.
Allora cosa crea la domanda?
Cosa crea le condizioni perché ci sia richiesta (domanda) di beni e servizi e quindi produzione?
Poiché se c’è questa domanda ci saranno posti di lavoro, investimenti, redditi, e prosperità.
Keynes qui afferma una cosa drastica e verissima: uno investe solo se è ottimista sul futuro dell’economia.
Infatti l’investimento non dipende, come i consumi, dal reddito.
Dipende dalle aspettative che un investitore ha di farci un ricavo.
Magari l’investitore ha anche un bel gruzzolo, ma è inutile, se non è ottimista sulle prospettive dell’economia non investirà, conclude Keynes.
Addirittura, se invece c’è ottimismo sull’economia gli investitori investiranno anche se non hanno soldi (prestiti).
Ora attenzione!
Questo è un punto cruciale.
Vediamo cosa succede oggi?
Oggi l’Eurozona ha stabilito regole economiche che di per sé distruggono le economie dei Paesi membri.
Keynes aveva previsto che in una situazione depressa gli investitori non avrebbero mai investito, e infatti da noi è proprio così.
Non investe nessuno, non si creano posti di lavoro e redditi. 

Ma questo ci impoverisce ancora di più, e allora l’investitore teme sempre di più e investirà sempre di meno… e così via come un cane che si morde la coda.
Questo è il disastro che hanno creato quelli che hanno voluto l’euro!
È una condanna senza via d’uscita.
E infatti anche quelle operazioni che ogni tanto fa Draghi alla Banca Centrale Europea sono del tutto inutili, come disse Keynes. 


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