L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.
MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA
RIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Un lettore scrive:
Molti pensano che la condivisione sia una mortificazione cioè perdere qualche cosa a vantaggio di qualcuno privandosene, non è così; nell'Evangelo si parla spesso di condivisione ma mai intesa come privazione ma al contrario come arricchimento: Gesù dice: "ama il prossimo tuo come te stesso" dando per scontato che ognuno ami almeno sé stesso ma la forma d'amore di cui parlava Gesù non era volta alle ricchezze materiali ma al miglioramento di ognuno.
Gesù è consapevole di vivere in un mondo in cui il benessere materiale conti più di tutto e per ciò la sua proposta è rivoluzionaria e non è nemmeno vero infatti che condanni la ricchezza, lui anzi condanna i ricchi del tempo perché vivono di rendita anche se certa tradizione cristiana sembra far dire a Gesù che la ricchezza sia da condannare in quanto tale.
Il denaro non può essere divinizzato e la famosa frase: "date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio" chiarisce definitivamente il concetto e cioè che il denaro debba essere un mezzo e non un fine e vada in ogni caso usato per fini propri. Nelle parabole si fa spesso riferimento al denaro: in quella del padrone della vigna che cerca degli operai a giornata e tanto ai primi arrivati che agli ultimi da la stessa paga e Gesù in quell'occasione parla anche di libertà perché fa dire al padrone: "forse che non posso disporre dei miei beni come meglio credo" ed il padrone stesso ricorda ai lavoranti gli accordi presi con loro.
Quell'uomo non si è privato di alcunché perché ha chiamato degli operai e li ha pagati secondo precisi accordi.
Giampaolo Usai
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