sabato 19 luglio 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA 
RIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Argentino Quintavalle/47.



Non può essere che la chiesa che segue Dio dovrebbe tacere su qualcosa che preoccupa Dio e che ha grandi conseguenze sulla vita umana!
Esegesi della povertà biblica
Qual è la definizione biblica della povertà?
Nel Nuovo Testamento, troviamo tre gruppi di classi economiche:
1. Il primo gruppo è il ricco, per cui la parola è ploúsios, non ha bisogno di lavorare per vivere e prosperare, ma vive dei suoi guadagni e investimenti e del lavoro altrui (questo non significa che la Bibbia presuppone che i ricchi non lavorano).
2. Il secondo gruppo è costituito da coloro che non hanno problemi per i bisogni quotidiani, ma non possono permettersi di assumere altri per fare il lavoro per loro.
Queste persone, possono essere identificate con coloro che oggi devono lavorare per vivere, piuttosto che vivere di rendita o di investimenti.
Sono i non ricchi, gli "operai", quelli che devono lavorare con le proprie mani.
3. Il terzo gruppo è composto da persone che sono così indigenti che devono dipendere dalla beneficenza per sopravvivere.
Non possono sostenersi da soli, in genere perché sono troppo vecchi o troppo giovani o handicappati per il lavoro.
Questi sono i veri poveri.
Non hanno nulla.
Alcune distinzioni più sottili possono essere fatte tra le classi seconda e terza, e ci sono diverse parole utilizzate nel Nuovo Testamento, come anche nel Vecchio, per designare i poveri e le classi lavoratrici, parole che hanno a che fare non con l’aspetto economico, ma con la condizione sociale, giuridica, e spirituale.

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