MISERIA
- POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA
– TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE
BIBLICA
PROCESSO
CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI
NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI
DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Una
lettrice scrive:
Tu non
ti preoccupare, vai avanti e grida al mondo intero che GESU' CRISTO
E' IL SIGNORE DELLA NOSTRA VITA.
Ama il prossimo tuo come te stesso
significa che il fratello o il prossimo è uguale a te e merita il
tuo stesso amore.
Il
nostro prossimo è costato lo stesso SANGUE DI CRISTO che è costato
per noi.
Carissimo
fratello questo pensiero che ti mando non vuole essere una predica.
Purtroppo
è vero molti si limitano solo a fare la predica e si sentono a posto
con la coscienza!!!
Un
Servo di Dio diceva: << Se tu dici di amare il tuo Gesù e poi
te ne stai per i fatti tuoi mentre fuori i fratelli soffrono, saresti
una SFRUTTATRICE DELL'AMORE DI CRISTO CHE HA DATO SE STESSO PER
TUTTI>>.
Un
brano del vangelo mette in luce un aspetto della fede cristiana,
racchiuso nell'interrogativo di Gesù: "Voi chi dite che io
sia?", traducibile anche con "Chi sono io per voi, per
te?".
Ecco,
questa domanda esige una risposta personale e chiede che se ne
valutino le conseguenze.
«Chi è
Gesù per me? Quanto è entrato nella mia vita? Come orienta i miei
pensieri, le mie decisioni, le mie scelte?»
Il
vangelo suggerisce che non basta una risposta teologicamente
corretta, come quella di Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio
del Dio vivente».
Una
dichiarazione di questo genere deve cambiare radicalmente la vita,
altrimenti resta concretamente, pur nella sua grandezza e pregnanza,
un vuoto suono di parole.
Lo
stesso Pietro comprenderà soltanto successivamente la portata della
sua dichiarazione, dopo essere passato attraverso l'esperienza del
tradimento ed essere stato coinvolto nel mistero della passione e
della risurrezione di Gesù.
La
Pasqua del Signore sarà l'evento decisivo e determinante.
Dopo la
risurrezione di Gesù, Pietro non sarà più interrogato sulla fede,
ma sull'amore: «Mi ami tu?» e sarà invitato nuovamente alla
sequela.
Ed è
sorprendente che Gesù continui a dire a Simon Pietro che si fida di
lui.
È
incredibile come il Signore scelga con assoluta libertà e
benevolenza persone deboli e fragili, anche peccatrici, e affidi loro
un compito umanamente "insopportabile".
L'amore
sapiente di Dio va oltre i nostri meriti e perfino oltre la
consapevolezza delle nostre qualità.
Ma Gesù
non lascia soli: «Io sono con voi tutti i giorni».
Egli fa
sentire la sua presenza premurosa soprattutto nei momenti difficili,
quando i discepoli cominciano ad avere paura, quando nella loro
debolezza lo rinnegano e lo tradiscono, quando "per il nome di
Gesù" sono messi alla prova, vengono combattuti e perseguitati.
Per cui
la prospettiva del martirio non va considerata un incidente di
percorso, ma un orizzonte entro il quale vedere e vivere la sequela
del Signore.
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