mercoledì 23 luglio 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA
RIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Argentino Quintavalle/57.



Per facilitare gli scambi commerciali e le inerenti limitazioni del baratto, l’uomo necessitava una merce di scambio che fosse molto dinamica e che avesse una forte credibilità.
Il denaro rappresentò la prima vera risposta a questa necessità umana.
Il denaro, altro non era che un simbolo usato come unità di misura di una certa quantità di valore.
In Europa la proprietà utilizzata come valore fu l’oro e in parte l’argento e il bronzo, perché il loro possesso era da tutti accettato, per convenzione, come ricchezza.
In passato il signore (ossia il nobile di turno) aveva la prerogativa di battere moneta e quindi di coniarla e metterla in circolazione.
Il signore era solito esercitare un aggio, ovvero una tassa sul conio del denaro, corrispondente alla differenza tra la spesa di conio e il valore facciale della moneta.
Un esempio pratico potrebbe essere che il signore per coniare una moneta, necessitava 10 grammi di oro.
In realtà ne utilizzava 9 più uno di metallo non nobile. 

S’incamerava quindi un grammo di oro su ogni moneta da lui coniata.
Questa rendita monetaria (al tempo ancora modica nelle proporzioni) era chiamata signoraggio.


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