L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.
MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSOECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDECONDIVISIONE BIBLICAPROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISARIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Un lettore scrive:
Influenza dei credenti Esseni
La partecipazione comune dei beni nella chiesa di Gerusalemme era storicamente uno sviluppo nuovo.
Né Giovanni Battista né Gesù hanno chiesto ai loro discepoli di trasferire le proprietà private alla comunità.3
Le loro istruzioni riguardo i beni personali erano molto diverse da quelle degli Esseni. Gli Esseni praticavano il separatismo economico e riducevano al minimo i contatti economici con gli estranei.
Giovanni Battista e Gesù, invece, hanno cercato di avere contatti molto aperti con tutti; hanno avvertito i loro discepoli di non isolarsi economicamente dagli altri.
Giovanni ha ordinato ai suoi discepoli di condividere i propri beni con gli altri.
Quando la gente gli ha chiesto: «che dobbiam fare?» (Luca 3:10), Giovanni ha risposto: «Chi ha due tuniche, ne faccia parte a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Far parte dei propri beni a qualcun altro aveva un significato diverso nel contesto del messaggio di Giovanni.
Non significava, come a Qumran, donare i propri beni al gruppo e fare una vita in comune, piuttosto significava condividere le proprie ricchezze con i bisognosi.
Questo era la negazione del comunismo economico degli Esseni.
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