giovedì 31 luglio 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Un lettore scrive:


Capire come funziona l’economia e chi sono gli uomini che hanno pensato l’economia del mondo ci permetterà di capire perché oggi le cose vanno in questa maniera disastrosa.
Dunque iniziamo!
Adam Smith
Smith cosa disse?
Questo: egli riteneva che, per incrementare la ricchezza del Paese, fosse necessario liberare le forze che guidano i mercati, e in primo luogo consentire il pieno esplicarsi della libera iniziativa economica.
Detto in altre parole: il governo deve togliersi dall’economia, deve lasciare in pace gli imprenditori e i cittadini, cioè il Mercato.
Ma attenzione, perché è qui che c’è la confusione con l’economia di oggi.
Smith voleva solo dire che siccome il governo di allora, cioè i Re, i nobili, i Papi, ecc., era una cosa talmente parassitaria che era meglio che si levassero di torno, e che i borghesi del Mercato erano preferibili ad essi.
Smith quando parlava che per rendere massimo il benessere della nazione si doveva eliminare ogni restrizione all’operare della libera concorrenza, e quindi che il governo non doveva interferire, non intendeva il governo democratico di oggi.
Ma gli economisti attuali, che prendono il nome di Neoliberisti, hanno spacciato a tutti che Smith odiava i governi come i nostri, li voleva senza potere, e amava il Libero Mercato.
Ma questo non è vero.
Per Smith il capitalismo del Libero Mercato era accettabile solo perché era un male minore rispetto ai tiranni dell’epoca.
Adam Smith infatti non ammirava affatto il capitalismo del Libero Mercato, e infatti una delle sue citazioni più famose è questa: «Raramente i capitalisti si riuniscano se non per cospirare contro i lavoratori e il Mercato».
Smith ha elaborato la famosa similitudine della Mano Invisibile. 

Questo è stato spiegato che in un sistema di libero mercato, perseguendo il proprio egoistico interesse, i singoli individui potranno realizzare anche il massimo benessere collettivo. 


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