MISERIA
- POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA
– TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE
BIBLICA
PROCESSO
CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI
NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI
DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Una
lettrice scrive:
È
il chiaro insegnamento della stupenda Lettera agli Ebrei in cui
l’umile condizione umana che comportò a Gesù l’esperienza della
sofferenza è indicata come un grado più perfetto sia
dell’angelicità, sia della stessa figliolanza divina.
«Quel
Gesù, che fu fatto poco inferiore agli angeli, lo vediamo ora
coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto,
perché per la grazia di Dio egli sperimentasse la morte a vantaggio
di tutti… Infatti proprio per essere stato messo alla prova ed aver
sofferto personalmente, è in grado di venire in aiuto a quelli che
subiscono la prova» (Eb 2,9 e 18).
«Pur
essendo Figlio, imparò l’obbedienza dalle cose che patì e, reso
perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli
obbediscono» (Eb 5,8-9). La profanazione più presente nella carità
cristiana: ergersi a coloro che danno amore, mentre ai poveri spetta
la parte non onorifica di soltanto ricevere.
Spesso,
nelle preghiere dei fedeli, si domanda la grazia dell’amore.
Tutte
queste preghiere chiedono sempre la grazia che noi cristiani possiamo
amare gli altri; è mancante invece l’altra domanda, quella che i
cristiani possano beneficiare della grazia e dell’amore degli
altri, forse dei poveri del mondo o dei non cristiani.
Nella
mente umana predomina l’idea dell’amore come attivismo, di cui se
stesso è il soggetto e gli altri l’oggetto.
Anche
quando chiediamo all’altro di amarci, chiediamo che ci rivolga il
suo protagonismo, le sue coccole, i suoi doni, le sue preferenze, il
suo affetto.
Si
tratta sempre di chiedere amore fra pari, come dire: ora tocca a te
perché prima è toccato a me.
Chiediamo
l’amore altrui di cui ci sentiamo degni e padroni. <<Par
condicio>> anche nella legge dell’amore.
L’uomo
fatica ad accedere a quell’amore in cui non c’è protagonismo
alcuno, dove sia il dare amore come il riceverlo rimane atto
gratuito, umile e semplice, che non alza la polvere del vanto.
Fatica
perché entra nella via dell’amore dalla porta della sua
realizzazione, a testa alta, da protagonista.
Così,
amando, ne trae profitto; per lo meno quello di essere lui colui che
occupa la parte di chi ama e non di chi riceve.
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