giovedì 3 aprile 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
I lettori scrivono:

Pietro.
Il tuo argomento è sicuramente parte dei nostri tempi, tempi in cui 'la crisi' è un termine notevolmente utilizzato per acuire la stessa crisi.
L'accento su cosa si 'deve' fare è posto sotto il punto di vista legato alla religione cristiana, ma non è un buon legame.
Come altri hanno fatto notare, le religioni sono comunque strutture di 'controllo', anche nello stesso buddhismo dal quale ho fatto parte per anni prima di comprenderne le fondamenta che mi hanno portato alla comprensione di questo fatto.
Quando si parla di economia condivisa, ci si dimentica spesso dell'azione, e si rimane imbrigliati nell'argomentare, senza mai agire.
Scegliere come vivere è la partenza dell'azione.
Non considero l'economia ne positiva ne negativa, è semplicemente un mezzo, una energia integrata nei nostri sistemi di vita.
I ladri, gli impoveritori delle masse, esistono perché noi permettiamo che ciò esista, e non venite a dirmi che non è così.
Per fare in modo che queste cose cambino, è necessario cambiare noi stessi, ma non in termini dialettici, non solo scrivendo che le cose devono cambiare, non riempiendo solo pagine di buoni propositi.
Azione.
Fare, prendersi le proprie responsabilità e iniziare a condividere veramente.
Ognuno di noi ha delle piccole possibilità che possono essere attuate, ma pochi lo fanno, perché ci si sente 'fuori luogo' nell'agire contro corrente.
Personalmente, alcuni anni fa ho deciso di agire.
Anche se è pochissimo quello che faccio, lo attuo.
Ho lasciato il lavoro da dipendente, ed ho ripreso a studiare, facendo diversi corsi.
Oggi sono un operatore di EFT, ed opero sul territorio, nel mio paese e nei dintorni.
Vado personalmente a casa delle persone che mi cercano e li aiuto con queste ed altre tecniche a migliorare fisicamente e psicologicamente, parlando, spiegando e cercando di fargli vedere un diverso modo di essere, di vivere con loro stessi.
Non ho alcun 'prezziario'.
Vado gratuitamente.
Non chiedo nulla.
A volte, le sedute si protraggono nel tempo, sei, sette sedute, quando mi chiedono 'quanto voglio' rispondo che non voglio nulla.
A fine trattamento, se mi viene ancora chiesto, dico di darmi quello che vogliono, ed accetto un'offerta, qualsiasi essa sia.
A volte vado via con un cestino di verdure dell'orto, a volte con una forma di formaggio, a volte con qualche euro.
Attuando questo metodo, vivo in una condizione di 'povertà economica'.
Spesso ho difficoltà a pagarmi anche l'ADSL.
Ma è una scelta che ho fatto e mia moglie la condivide.
E' un vivere difficile economicamente, ma non gli diamo molto peso.
Diamo più attenzione alla soddisfazione ed alla gioia di aver aiutato qualcuno a stare meglio.
Per recuperare qualche soldo cerco di vendere i miei corsi, i miei libri, ma non spendendo in pubblicità a pagamento, anche quelli sono minime entrate.
Scegliere di vivere davvero così è difficile.
Si tratta di sapere già in anticipo che si dovrà rinunciare a molte cose.
E non è facile.
Ma una volta effettuata una scelta di questo tipo, il mondo cambia.
Il nostro modo di guardare al mondo, cambia.
Per qualche verso, il necessario viene garantito dallo stesso fatto di essere vivi, e non mancherà mai.
Quello che mancherà, sarà soltanto il superfluo.
Vivere in questo modo non è cristiano o buddhista o altro, vivere in questo modo è vivere.
Ed oggi c'è un sole stupendo! Buona vita a tutti! :)
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Andrea Signorini.
Onore a pietro chag...una risposta che non lascia spazio a repliche ipocrite.
Sarei veramente onorato di conoscerti :-)
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Pietro Bottega.

Di tutta un'erba un fascio ? non sono d’accordo.

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