MISERIA
- POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA
– TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE
BIBLICA
PROCESSO
CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI
NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI
DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Una
lettrice scrive:
Gesù Risorto e vivo in
mezzo a noi si fa sentire, ci parla, spezza il suo pane.
Lo incontriamo pellegrino
sulla strada per Emmaus, dove camminano stanchi e delusi i discepoli
e Lui si avvicina loro.
Li ascolta, spezza la
Parola e il pane per loro.
Lo riconoscono e
allora…ecco la gioia!
E’ per noi motivo di
speranza e fiducia sapere che sulla nostra strada c’è sempre Gesù
in persona, che si accosta a noi.
E’ un Gesù che cammina,
che entra in casa, che spezza il pane, quel Pane che diventa cibo per
nostra vita.
Si presenta come il
Pastore, esempio splendido e impegnativo..
Il Pastore conosce le sue
pecore e cammina davanti a loro, non ne dimentica nessuna, non ne
tralascia nessuna, chiede però di essere guardato.
Il Pastore è a servizio
del gregge, infonde fiducia.
Sta a noi essere come
Gesù, pastori: recuperare, la fiducia di chi abbiamo davanti, la
fiducia dei figli verso i genitori, dei genitori verso i figli, e
viceversa.
Dobbiamo essere “pastori”,
capaci di guidare, ma nello stesso tempo “pecore” che si lasciano
accompagnare da Gesù.
Gesù, poi, ci invita alla
comunione massima, come Lui è nel Padre e il Padre vive in lui.
E’ significativo che Lui
insista su questa “comunione” divina e umana.
Anche questo fa parte
della Pasqua e della nostra risurrezione.
Il credente è uomo della
comunione, perché, come Gesù sa gettare ponti in famiglia, in
classe, in ufficio e ovunque si trova.
Gesù ci ricorda che non
c’è nessun Padre da vedere.
Lui è sufficiente, cioè
basta a riempire tutta la nostra vita.
Gesù ama i suoi discepoli
e va a cercarli. E’ un Gesù vivo che fa loro, come primo dono
pasquale, il dono della pace e, poiché si conceda da loro, dà loro
il GRANDE DONO DELLO SPIRITO SANTO. La pace di Gesù ci dà una nuova
possibilità di vita e con il dono dello Spirito Santo ci fa il dono
della Riconciliazione.
Gesù ci chiede di essere
segni di amore perché amati da Lui: è significativo che Gesù
capisca che da soli non ce la facciamo.
Abbiamo bisogno dello
Spirito Santo che ci incoraggi, ci consoli, ci faccia vedere la
strada giusta.
Se lo Spirito di Gesù,
che è dono suo e del Padre, abita in noi, allora anche noi
diventiamo capaci di amare. Rimango allora fedele non perché ho
forza per farlo, ma perché so che Lui e il suo Spirito, che accolgo
nella mia vita, mi guidano.
Allora sarò un cristiano
capace di amare la famiglia, la Comunità, la scuola, il lavoro e il
territorio.
Gesù, nel giorno
dell’Ascensione, sale al cielo e lascia la sua Chiesa ad annunciare
a tutti il suo amore.
Il mistero del Risorto si
compie nella sua salita al cielo e nel dono dello Spirito.
Perché dunque temere di
rimanere soli?
La promessa di Gesù ai
suoi discepoli è chiara: “Io sono con voi tutti i giorni fino alla
fine del mondo”. Abbiamo così la certezza che Gesù è sempre con
noi.
Il motore della fede
riaccende quotidianamente la presenza del Signore: quando mi sveglio
la mattina e mi sento amato, quando vivo la mia quotidianità e sento
la sua presenza nonostante tutte le difficoltà che incontro. Gesù
sale al cielo, ma lascia la Chiesa a continuare la sua opera;
annunciare a tutti l’amore del Signore e dire che Dio ama il mondo,
lo accompagna ed è misericordioso.
Ogni giorno anche noi,
sino alla fine, sentiamoci mandati da Gesù e siamo gioiosi e
coerenti.
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