martedì 8 luglio 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO

ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE

CONDIVISIONE BIBLICA

PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA

RIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI 

DELL’ECONOMIA CONDIVISA

Una lettrice scrive:

Tutto ciò che di bello e di buono c’è nel mondo ( cose, attività, relazioni, ecc) sarà allora illuminato da una nuova luce e da nulla saremo manipolati e posseduti.
Confidando nella paternità di Dio nulla ci creerà ansia, affanno, ma tutto, nel nostro intimo, nella nostra vita, sarà pervaso dalla sua presenza rassicurante, perché la sua Provvidenza non abbandona le sue creature.
Ciò nonostante noi, nel concreto, rimaniamo responsabili della nostra vita, perché Dio donandoci la libertà ha voluto responsabilizzarci e ci ha fornito nell’intimo i valori del Regno (giustizia, uguaglianza, equità, fraternità, carità, ecc.) che motivano le nostre azioni di uomini, di fratelli e di figli di Dio.
Anche oggi siamo chiamati ad essere « commensali di Dio in questo mondo ».
Se capissimo in profondità la grazia, comprenderemmo che l’amore di Dio per noi, la sua provvidenza e misericordia, è stata e continua ad essere immensa.
Certo questo convito è solo un inizio di comunione con Dio.
Siamo nell’attesa e nella speranza della « perfetta comunione nella vita eterna», ma ne è già un pegno sicuro.
E’ questa commensalità, questa «alleanza nuova ed eterna », che dona alla Comunità di dedicarsi « con serena fiducia » al servizio di Dio.
La fede ci impegna a far sì « che il corso degli eventi del mondo si svolga secondo la volontà di Dio nella giustizia e nella pace ».
In essa troviamo la forza della giustizia, che domina l’avidità e l’egoismo, e della pace, che vince ogni presunzione e cattiveria.
Capita di tutto nel mondo: persino che una madre snaturata dimentichi il suo bambino.
Non avverrà invece mai che Dio si dimentichi dell’uomo, che è la sua creatura prediletta.
Ci viene talora sulla labbra l’amara, e insensata , considerazione: Dio si è dimenticato di me, perché mi manda troppe tribolazioni.
E’ semplicemente assurdo: «Io non ti dimenticherò mai », dice il Signore. (Is 49, 14-15.)
E’ la certezza più gioiosa che possiamo avere.
Il nostro prossimo non di rado ci trascura, dopo tante promesse; Dio non ci trascura mai.

Il segreto della pace interiore e di tutta la vita spirituale sta nella convinzione incrollabile che Dio non si dimentica di noi, che ci è vicino, anche se non lo sentiamo, e che ci ama come Dio sa amare, e quindi immensamente.

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