lunedì 30 giugno 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Una lettrice scrive:     



Ho letto uno slogan che dice;" La nuova malattia del secolo è l'indifferenza."
Anche ai tempi di Gesù si poteva usare lo stesso slogan.
I capi religiosi non si interessavano minimamente dei poveri e dei bisognosi.
A proposito dei capi religiosi viene detto che erano “amanti del denaro” e che ‘divoravano le case delle vedove’ e si preoccupavano più delle loro tradizioni che delle persone anziane e degli indigenti.
Gesù era consapevole di questa realtà e per questo motivo attaccava i Farisei rivelandone la loro "ipocrisia".
Il Signore era consapevole delle difficoltà che dovevano affrontare i poveri ed era sensibile ai loro bisogni.
Dopo essere vissuto in cielo, Gesù si spogliò della sua natura spirituale, nacque come essere umano e ‘divenne povero per amore nostro’. Vedendo le folle Gesù “ne ebbe pietà, perché erano mal ridotte e disperse come pecore senza pastore”. (Matteo 9:36) Nell' episodio della vedova bisognosa dimostra che Gesù fu colpito non tanto dai cospicui doni dei ricchi, che davano “del loro avanzo”, ma piuttosto dal misero contributo   della vedova.
Quello che fece toccò il cuore di Gesù, perché quella donna ‘nella sua indigenza aveva gettato tutti i suoi mezzi di sostentamento’.
Gesù, attraverso il suo esempio, insegnò ai suoi discepoli a fare altrettanto...

Nella Bibbia leggiamo che ad  un giovane ricco disse: “Vendi tutto ciò che hai e distribuiscilo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; e vieni, sii mio seguace”.
Il fatto che quest’uomo non fosse disposto a separarsi dai suoi beni dimostra che amava le ricchezze più di quanto amasse Dio e il prossimo. Esso non aveva quindi le qualità necessarie per essere un discepolo di Gesù.
Dopo la morte di Gesù, ben fecero i suoi seguaci continuando sull'esempio del loro Maestro.
Oggigiorno, i veri cristiani sanno molto bene che i seguaci di Gesù devono interessarsi dei poveri e dei bisognosi, specialmente se sono compagni di fede. (Galati 6:10)  Infatti, per questa ragione si interessano sinceramente di provvedere il necessario a chi ne è stato privato.
Adesso dopo tutta questa premessa la domanda è: " Ma noi mettiamo in pratica tutto ciò?
Oppure possiamo essere considerati dei malati d'indifferenza?"
L'opera dell'Evangelo verso chi è nel bisogno dovrebbe essere più che mai attiva.
Dio ha bisogno di veri sostenitori della Parola che predicano con l'aiuto vicendevole verso l'indigente, prima ancora che con le parole!

Luisa Lauretta.

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