sabato 2 agosto 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO

ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE

CONDIVISIONE BIBLICA

PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA

RIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI 

DELL’ECONOMIA CONDIVISA

Un lettore scrive:

Thomas Robert Malthus
Considerazioni sul personaggio
L’aggravante della sua idea era che l’introduzione del sistema di fabbrica era spesso all’origine del peggioramento delle condizioni di vita dei ceti sociali più poveri, che vivevano in ambienti malsani, praticando orari di lavoro estenuanti dai quali non erano esentati neppure i bambini, senza alcuna forma di tutela.
Povertà, disoccupazione, malattie e alcolismo erano all’ordine del giorno.
Ma lui è importante perché fu il primo economista a considerare la possibilità che una parte dei beni prodotti possa risultare invenduta.
In altre parole, egli capì che se non si creano le condizioni che permettano ai consumatori di avere soldi per comprare i beni, crolla l’economia.
È del tutto evidente infatti che i lavoratori non dispongono del reddito necessario per assorbire l’enorme incremento della produzione indotto dalla rivoluzione industriale, e ciò rallenterà i ritmi di crescita con conseguenze negative per tutti.
Oggi diremmo che crolla la domanda.
In economia la domanda è la richiesta da parte del pubblico di beni da comprare, che avviene appunto se ci sono soldi da spendere.
Ovvio che se questa domanda cala, o crolla come oggi nell’Eurozona, perché non ci sono soldi da spendere, crollano anche le vendite, e se crollano le vendite crollano le aziende, e se crollano le aziende i lavoratori vengono messi in cassa integrazione, e se tutto questo accade crolla l’economia del Paese.

Quindi in una nazione sana ci deve sempre essere una buona domanda (e non solo di telefonini), ma perché ci sia occorre che tutti abbiano un lavoro e un buono stipendio, esattamente il contrario di quanto succede oggi nell’Eurozona, e soprattutto qui in Italia.

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