MISERIA
- POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA –
TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE
BIBLICA
PROCESSO
CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI
NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI
DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Un lettore scrive:
Thomas Robert Malthus
Considerazioni
sul personaggio
L’aggravante
della sua idea era che l’introduzione del sistema di fabbrica era
spesso all’origine del peggioramento delle condizioni di vita dei
ceti sociali più poveri, che vivevano in ambienti malsani,
praticando orari di lavoro estenuanti dai quali non erano esentati
neppure i bambini, senza alcuna forma di tutela.
Povertà,
disoccupazione, malattie e alcolismo erano all’ordine del giorno.
Ma
lui è importante perché fu il primo economista a considerare la
possibilità che una parte dei beni prodotti possa risultare
invenduta.
In
altre parole, egli capì che se non si creano le condizioni che
permettano ai consumatori di avere soldi per comprare i beni, crolla
l’economia.
È
del tutto evidente infatti che i lavoratori non dispongono del
reddito necessario per assorbire l’enorme incremento della
produzione indotto dalla rivoluzione industriale, e ciò rallenterà
i ritmi di crescita con conseguenze negative per tutti.
Oggi
diremmo che crolla la domanda.
In
economia la domanda è
la richiesta da parte del pubblico di beni da comprare, che avviene
appunto se ci sono soldi da spendere.
Ovvio
che se questa domanda cala,
o crolla come oggi nell’Eurozona, perché non ci sono soldi da
spendere, crollano anche le vendite, e se crollano le vendite
crollano le aziende, e se crollano le aziende i lavoratori vengono
messi in cassa integrazione, e se tutto questo accade crolla
l’economia del Paese.
Quindi
in una nazione sana ci deve sempre essere una buona domanda (e
non solo di telefonini), ma perché ci sia occorre che tutti abbiano
un lavoro e un buono stipendio, esattamente il contrario di quanto
succede oggi nell’Eurozona, e soprattutto qui in Italia.
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