MISERIA
- POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA –
TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE
BIBLICA
PROCESSO
CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI
NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI
DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Un
lettore scrive:
Thomas
Robert Malthus
Considerazioni
sul personaggio
Malthus
capì appunto che se la borghesia industriale produceva tanti beni
nuovi, ci doveva essere qualcuno che li comprava in quanto possessore
di reddito, cioè ci doveva essere domanda,
se no l’economia sarebbe fallita. Questo, come detto sopra, è
teoricamente ineccepibile, ma la soluzione di quel malvagio non fu di
pensare a come permettere redditi per il popolo, no!
Malthus
difende la rendita,
affermando che i consumi di lusso, gli agi e gli sfarzi dei nobili
costituiscono una parte importante della domanda dei beni, quindi va
creata ancor più classe di nobili parassiti con redditi parassiti,
così i borghesi gli venderanno tutto quello che producono e faranno
profitto.
A
parte questo, la sua intuizione era giusta: prima ci vogliono i
redditi (la domanda),
poi si vendono i beni.Malthus
indovinò per primo anche un altro concetto chiave.
Oggi
gli economisti alla Monti o Draghi sono convinti che basta stimolare
la produzione di beni e servizi che automaticamente ci sarà gente
che li compra.
Questa
era l’idea di un altro economista della scuola
classica: Jean-Baptiste
Say (1767-1832),
il quale sosteneva che in un sistema di libero mercato tutto quanto
viene prodotto sarà sempre venduto.
Una
cavolata immane, perché uno può riempire i supermarket di roba ma
se le famiglie non hanno stipendi sufficienti nessuno compra.
Questa
idea riprese vigore dai tempi del presidente americano Reagan, e
molti ci credono veramente.
La
sostanza del pensiero è che un aumento della produzione genera
sempre un aumento del reddito e tale reddito non può che tradursi in
un incremento di spesa. Malthus, già ad inizio ‘800 comprese che
era una stupidaggine, e infatti disse che stimolare di per sé i
borghesi di allora ad aprire fabbriche o a commerciare con le Indie,
quindi a produrre cose, non avrebbe mai creato sufficienti acquirenti
per tutte quelle merci.
Nessun commento:
Posta un commento