MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE
SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI NECESSARIE
PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Una lettrice scrive:
Condividere, quanto mi piace
questo verbo perché appartiene alla famiglia dell'amore, della fratellanza e
dell'uguaglianza.
Dobbiamo partire da questo
presupposto e da questa realtà: noi siamo tutti una grande famiglia.
Dov'è che oggi esiste il
concetto di condivisione?
In una famiglia, bisogna
solo estendere il concetto di famiglia.
Dio ha messo al mondo tutti
noi, abbiamo un unico Padre e quindi siamo tutti fratelli e sorelle.
Dio ha donato a tutti noi,
non a determinate famiglie suo Figlio Gesù, Dio non fa distinzione alcuna, e
perché dovremmo farne noi?
Il concetto di economia
condivisa renderebbe davvero perfetta l'economia perché condividendo le
ricchezze, i beni ne deriva un processo perfetto
Tutti avremmo la possibilità
di godere di ogni produzione, agli stessi livelli, non ci sarebbero più persone
isolare o escluse.
Gesù si è fatto inchiodare
sulla croce per noi, per la nostra Salvezza, ma se non seguiamo i suoi
insegnamenti, e come se gli voltassimo le spalle, rendendo questo suo
sacrificio vano.
Dobbiamo inchiodare ai
nostri cuori i sentimenti che dall'amore scaturiscono, e quindi amarci gli uni
gli altri secondo la Sua volontà.
Siamo il popolo di Dio e
anche se lontani, dispersi nel mondo siamo tutti un'unica discendenza.
Dobbiamo tentare e riuscire
a salvare i nostri fratelli e sorelle che soffrono in questo mondo, come?
Con l'economia condivisa
tutto questo si può, perché si mette a disposizione tutto per tutti.
Vivremmo in un mondo più
pulito, non ci sarebbe più alcuna invidia, alcuna scalata al potere, nessuna
prevaricazione.
Dio nella bibbia ci ha detto
di tutto e di più, è quella la nostra guida, ed è per questo che oggi molti
avendola accantonata e persa di vista, ci hanno ridotto in queste condizioni:
senza lavoro, senza case, in miseria e povertà con tutte le cause e concause
che ne derivano.
Vogliamo cambiare rotta?
Dobbiamo cambiare per
evitare di affondare, mettiamo in pratica gli insegnamenti della bibbia e non
periremo.
Katya Venga.
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Perdonami, ma devo fare un
paio di appunti sul commento: gli uomini naturalmente nascono creature di Dio e
non figli.
Questo a causa del peccato
che ci separa da lui e provoca la morte fisica ( 1° morte).
Vedi romani cap. 5.
Tuttavia Dio stesso per il
grande amore che ha per il mondo è corso ai ripari mandando suo figlio Gesù,
affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna ( Giovanni 3:16).
Per la fede in Cristo
risorto si nasce di nuovo, si riceve cioè gratuitamente l' accesso a Dio
diventandone figli e familiari.
Questo grazie al sangue di
Gesù il quale paga il prezzo del nostro riscatto. Quando si nasce di nuovo si
riceve lo spirito santo e si diventa familiari di Dio e cittadini del cielo.
Il commento cui sopra
contiene dei gravi errori teologici e spero siano stati fatti
involontariamente.
Sono disponibile per chiunque
voglia approfondire sulla verità delle scritture. Dvb
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Breve replica: vabbè in ogni
caso apparteniamo tutti al Signore, il concetto è sempre lo stesso.
Siamo creature di Dio tutte
indistintamente, anche chi non crede è stato generato da Dio.
Gesù è morto per tutti su
questo siamo tutti d'accordo, e allora?
Dio ci ha generati e quindi
gli apparteniamo, per me Lui è il Padre e noi i figli...
Figli umani e quindi tutti
potenziali peccatori...
Gesù è venuto per tutti, e
per pagare i peccati di tutti, allora Dio ha solo un figlio Gesù l'unico senza
peccato, e noi chi saremmo?
Anche i peccatori sono figli
di Dio, Gesù è venuto per redimerci non per dire chi è figlio suo e chi non lo
è, Gesù ha vinto la morte e il peccato
per tutti
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