MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA
– TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE
SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI NECESSARIE
PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Argentino Quintavalle/28.
Eppure tutti gli economisti che oggi vanno per la maggiore sono convinti
che chiunque si debba comportare esattamente come il contadino del modello
ricardiano di due secoli fa, soprattutto lo Stato.
E questo cosa significa?
Che secondo loro tutti, chiunque al mondo maneggi denaro, soprattutto il
Governo, deve prima risparmiare, poi potrà
spendere/investire, e sono convinti che quell’investimento futuro genererà
ricchezze e impiego per il Paese.
Infatti oggi nel mondo moderno tutta la teoria economica che regola le
nostre vite predica la soluzione di Ricardo per la crescita economica, e gli
accordi sul commercio internazionale, come quelli siglati nell’ambito del WTO si
basano sul modello economico ricardiano sviluppato due secoli fa. Viene
insegnato in tutte le Università più importanti da cui escono tutti i
tecnocrati che contano (Draghi, Monti, ecc.).
E il risultato è questo: hanno convinto tutti, Governi inclusi, a chiudere
la borsa della spesa e a mettere denaro da parte per investire/spendere domani.
Conseguenze?
A) Allo Stato viene detto che deve ridurre la spesa e accumulare un surplus
(risparmio) di denaro, così potrà investire un domani.
Ma così facendo, non solo lo Stato ci dà 100 e ci toglie 100, che come
spiegato sopra è già un disastro per i cittadini e le aziende, ma addirittura
si mette a darci 100 e a tassarci 150 per fare il suo surplus (risparmio)
ricardiano, così noi andiamo sempre in rosso di 50 ogni anno, e invece della
futura creazione di ricchezza abbiamo un’apocalisse economica immediata.
B) I cittadini vengono incoraggiati a mettere da parte più denaro possibile
in prodotti finanziari di ogni tipo (con cui poi le finanziarie speculano) e
che è tutto denaro paralizzato, cioè non investito nell’economia reale.
Quel denaro equivale pari pari a merci, servizi, lavori, case, auto, cibo
ecc. non venduti, poiché non viene speso!
Questo, come disse Malthus, deprime la domanda aggregata e manda
a rotoli l’economia.
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