mercoledì 24 settembre 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO

ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDECONDIVISIONE BIBLICA

PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA

RIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA

Di Argentino Quintavalle: 

Mettendo insieme gli insegnamenti di Nash, Lipsey e Lancaster, giungiamo alla conclusione che una scoperta fondamentale, che avrebbe potuto cambiare la storia della teoria economica e addirittura impedire il processo di globalizzazione, non ha avuto altra diffusione se non all'interno di un ristretto gruppo di economisti dell'ambiente accademico statunitense. Questo ha fatto si che, nell'elaborare i loro piani economici, moltissimi paesi contribuissero ad attuare, in molti casi senza neppure saperlo, una falsa ideologia.Dagli anni Sessanta a oggi, la scuola monetarista e la sua diretta discendente, la scuola delle aspettative razionali di Robert Lucas, ingegnere di formazione e appartenente alla cerchia dell'Università di Chicago, hanno monopolizzato la scena nelle università, nei centri di ricerca e nei mezzi di comunicazione. 

Secondo Lucas, un paese non deve far altro che chiudere in attivo il proprio bilancio preventivo. Se il tasso di disoccupazione sfiora il 20 per cento, non deve fare assolutamente nulla. Se la gente muore letteralmente di fame, non deve fare assolutamente nulla. Un buon ministro dell'economia, secondo tale scuola, non deve far altro che azionare il "pilota automatico" e controllare soltanto che la spesa pubblica venga interamente sostenuta con i soldi dei contribuenti.Il fatto è che, almeno a partire dagli anni Cinquanta, il trattamento riservato alla teoria economica ha dato prova della più totale mancanza non soltanto di professionalità ma anche di scientificità, quasi si trattasse di astrologia o di qualche altra disciplina dai fondamenti oscuri o indimostrabili per via razionale. 

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