giovedì 11 settembre 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE-
CONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Di Argentino Quintavalle:



Prendiamo ad esempio il calcio. Immaginiamo una squadra in cui tutti i giocatori cerchino di brillare di luce propria, di giocare come centravanti e di fare goal. 

Più che compagni di squadra, saranno rivali. Una formazione con queste caratteristiche sarà facile preda di qualsiasi altra squadra che metta in atto una strategia elementare, e cioè che gli undici giocatori collaborino tra loro per sconfiggere l'avversario. Quale squadra credete che vincerà? Anche nel caso in cui la prima disponga dei migliori elementi, è probabile che faccia fiasco e che i membri della seconda formazione si distinguano maggiormente, persino a livello individuale. È precisamente questo, né più né meno, che Nash scopre, in netta contrapposizione alle teorie di Adam Smith, il quale suggerirebbe invece che ogni giocatore "agisca per sé".Tuttavia, nonostante si tratti di un concetto molto elementare, agli economisti non viene insegnato praticamente nulla della Teoria dei giochi; quasi nessuna pubblicazione sull'argomento è stata scritta in altra lingua che non sia l'inglese e, com'è ovvio, quel poco che viene insegnato nei corsi di laurea e postlaurea omette deliberatamente che la Teoria dei giochi rappresenta un sistema più sofisticato e più aderente alla realtà di quanto non lo sia la teoria economica classica. E questa distorsione (che in realtà è una vera e propria manipolazione) si spinge al punto da passare sotto silenzio il fatto che la grande teoria di Smith viene in realtà invalidata dalla falsità della sua ipotesi di fondo, assunto dimostrato appunto da Nash.


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