L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.
MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO
ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDECONDIVISIONE BIBLICA
PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA
RIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA
Di Argentino Quintavalle:
In Italia come in molti altri paesi - e non solo nei corsi di laurea, ma anche in quelli postlaurea - gli studiosi non vengono minimamente informati del fatto che il fondamento dell'intera scienza economica è un'ipotesi la cui inesattezza è stata dimostrata nientemeno che per via matematica.Bisognerebbe chiedersi se la globalizzazione così come la conosciamo oggi sarebbe stata ugualmente possibile nel caso in cui le scoperte di Nash avessero avuto la risonanza che meritavano e i mezzi di comunicazione le avessero divulgate o, ancora, se alcuni degli economisti più prestigiosi del mondo, molti dei quali finanziati da università americane che esistono solo grazie a sovvenzioni di grandi aziende private, non le avessero fatte cadere nel dimenticatoio.Un altro elemento fondamentale da prendere in considerazione è che, quasi contemporaneamente a Nash e alle sue scoperte, due economisti, Lipsey e Lancaster, elaboravano il cosiddetto "Teorema del second best". Secondo questo teorema, Lipsey e Lancaster hanno scoperto che è possibile che un paese funzioni meglio con più restrizioni e interventi statali che senza. E, quindi, che potrebbe addirittura essere necessario un forte intervento statale in campo economico perché tutto funzioni meglio.Similmente a quanto è accaduto con la Teoria dei giochi, il Teorema del second best viene a malapena spiegato nelle facoltà di economia. Nonostante le sue implicazioni teoriche siano tutt'altro che trascurabili, generalmente non gli si dedica più di una lezione e, nel giro di una mezz'ora, lo si dà per appreso e si passa a un altro argomento. All'interno dei programmi di insegnamento sembra quasi una "rarità" esotica a cui non si deve dare troppa importanza.
È un grave errore.
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