venerdì 3 ottobre 2014

L’ECONOMIA CONDIVISA– L’ECONOMIA CRISTIANA - BIBLICA.

MISERIA - POVERTA’ – RICCHEZZA – LUSSO


ECONOMIA – TEOLOGIA – RELIGIONE – FEDE - CONDIVISIONE BIBLICA


PROCESSO CULTURALE SULL’ECONOMIA CONDIVISA


RIFLESSIONI NECESSARIE PER CAPIRE I PRINCIPI DELL’ECONOMIA CONDIVISA


Di Argentino Quintavalle:



Il pieno impiego deve diventare l’obiettivo prioritario delle autorità che governano l’economia e il Paese.
Keynes, infatti, sostiene che la “mano invisibile” di Smith (vedi Lezione 1) assomiglia piuttosto al vestito nuovo dell’imperatore della favola di Andersen: essa è invisibile proprio perché non esiste.
Secondo Keynes i mercati non si riequilibrano da soli, ma devono essere governati per evitare sprechi di risorse e inefficienze.
Nell’individuare i rimedi più appropriati contro la disoccupazione, Keynes introduce una innovazione, di portata rivoluzionaria: l’espansione della spesa pubblica, la quale, aumentando la domanda di beni e servizi, permetterà di espandere la produzione delle imprese e con essa il volume dell’occupazione.
Aumento
della spesa pubblica

Aumento
della produzione

Aumento
dell’occupazione
L’analisi di Keynes delinea così le premesse di una nuova disciplina, la politica di bilancio, il cui scopo è proprio di individuare i rimedi più opportuni contro la disoccupazione, per portare il sistema economico al pieno impiego di tutte le risorse disponibili. 

Quando le entrate non sono sufficienti a coprire le spese il bilancio dello Stato si trova in deficit. 

Nella nuova prospettiva delineata da Keynes il deficit di bilancio dello Stato non costituisce più un pericolo, come sosteneva la teoria neoclassica, ma diventa lo strumento necessario per raggiungere l’obiettivo del pieno impiego. Secondo Keynes, infatti, l’incremento di reddito generato dall’aumento della spesa pubblica, oltre alla crescita dei consumi delle famiglie, determina anche una crescita del risparmio privato ed è quindi in grado di autofinanziarsi.
TEORIA NEOCLASSICA
TEORIA KEYNESIANA


Il bilancio dello Stato
deve essere in pareggio

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